Nel costruire la nuova chiesa fu recuperato tutto il possibile dalla vecchia dedicata a S. Giovanni Evangelista e molte opere del XVI-XVII sec. (alcune di buon valore) sono visibili nella chiesa odierna come:
Il piano in marmo dell’’altare del Sacro Cuore è del XVII sec. ed era l’altare maggiore. Il basamento ed il trono con la statua del “Sacro Cuore” sono del 1915.
I piani in marmo dei due altari laterali di S. Antonio e S. Giuseppe, sono del 1700, anche ad essi furono rifatti i basamenti marmorei.
Il tabernacolo del XVIII sec. che si trova oggi sul Presbiterio era quello dell’altare maggiore.
L’organo costruito dalla famiglia Amati nel 1828, molto probabilmente, proviene dalla vecchia chiesa.
LE TELE:
Sant’Antonio Abate. Una delle poche tele firmate (Jacopus Palma F.) Jacopo Negretti detto: Palma il Giovane, pittore veneziano del XVII sec. Tela restaurata nel 2011 e collocata sulla controfacciata della chiesa parrocchiale. (Dimensioni 3,6x 2,3 m).
S. Nicola da Tolentino al centro con altri santi in contemplazione della Vergine Maria dipinto da Pietro Ricci nel XVII sec., oggi si trova in sacrestia (dimensioni 3m x1,75m).
Madonna con Gesù bambino e Angeli (a sinistra della porta d’ingresso) dipinto da Francesco Savanni nel XVIII sec. (dimensioni 4m x 2m).
S. Giovanni Evangelista a Pathmos tra i discepoli (a destra della porta d’ingresso) dipinto da Luigi Campini nel 1841 (dimensioni 3,18m x 2,15m).
S. Giovanni Evangelista a Efeso dipinto da Luigi Campini nel 1846 oggi si trova in sacrestia (dimensioni 2,95m x2m).
L’altare e la statua della Vergine del Rosario furono inaugurati nel 1901 e la statua fu portata in processione per le vie del borgo, per ottenere la grazia di estinguere, più facilmente, i debiti fatti per la costruzione della chiesa.
Le edicole rappresentanti i misteri del Santo Rosario provengono molto probabilmente dalla vecchia chiesa.
Il trono del Sacro Cuore fu realizzato nel 1915.
Il mosaico che domina la facciata esterna della chiesa Parrocchiale, intitolato a Cristo Redentore composto a Venezia nel 1931 dal Castaman su disegno di V. Trainini.
L’affrescatura della chiesa iniziò nel 1934 ad opera di Vittorio Trainini e del fratello Luigi e terminati nel 1936.
Oltre a quelli di V. Trainini abbiamo affreschi di:
Giuseppe Mozzoni
“L’Angelo che porta pane ed acqua ad Elia” che si trova a sinistra dell’Altar Maggiore;
“La raccolta della manna” posto sulla destra dell’Altar Maggiore;
“La crocifissione di Gesù” a destra dell’Altare della Madonna.
Pietro Servalli invece ha realizzato l’“Ascensione di Gesù In cielo” che si trova a sinistra dell’altare del Sacro Cuore.
Nell’armonia degli affreschi, risaltano i versi dell’inno a Cristo Re, riportato con parole in oro, visibili sotto il cornicione che abbraccia tutto intorno, l’interno della chiesa.
Ne riportiamo la scritta e la traduzione:
Entrando in chiesa a sinistra:
DEUS REX NOSTER (Dio nostro Re)
ANTE OMNIA SAECULA (prima di tutti i secoli)
EXALTATE REGEM SAECULORUM (esaltate il Re dei secoli)
IN OPERIBUS VESTRIS (nelle vostre opere)
LAUS TIBI DOMINE (lode a Te Signore)
Continua sul lato destro:
REX AETERNAE GLORIAE (Re d’eterna gloria)
LAUS GLORIA ET HONOR (lode gloria ed onore)
TIBI SIT REX CHRISTE REDEMTOR (a Te sia, o Cristo Re Redentore)
AVE REX BONE (Ave, Re buono)
REX CLEMENS AVE (Re clemente, Ave)
La Pala dell’Altar Maggiore “Cristo in trono” opera di V. Trainini del 1928. Fatta fare da Don Ferraresi appena estinti i debiti.
La soasa in legno dorata, vera opera d’arte, fu realizzata nel 1928 dall’intagliatore Angelo Beneducci di Orzinuovi e dorata nel 1929 da A. Poisa e figli.
Sulla volta del Presbiterio, datata 1935, sono rappresentati i 4 evangelisti.
Sulla cupola è rappresentato il “Giudizio Universale“.
L’opera ha una grandezza di 160 mq. con riprodotte 125 figure con il volto, delle persone dell’epoca e della zona fra cui: San Giovanni Bosco, Don Ferraresi accanto a bottegai, impiegati, stradino, macellaio, la moglie di Trainini, ritratta tra i dannati e col volto della Madonna.
Nel 1973 fu restaurato il nuovo presbiterio con l’introduzione di un nuovo altare del sacramento. Per il basamento sono state adoperate le colonnette della balaustra rimossa. Progetto dell’architetto Pietro Comana.
I bellissimi affreschi furono inaugurati per la Festa di Cristo Re nel 1936 e l’opera fu pagata grazie alla generosità dei borghigiani. A testimonianza restano visibili i nomi dei donatori sotto ogni affresco.
Questi stessi affreschi, viste le condizioni in cui si trovavano, sono stati tutti restaurati. I lavori furono affidati alla ditta “Leonardo Gatti Restauro” nel 2005 da don Enrico Bonazza e il 13 maggio 2006 con una funzione presenti le autorità, la Chiesa viene presentata ai cittadini completamente rinnovata: gli occhi di tutti non possono che ammirare il capolavoro che si presenta ai loro occhi.
L’affresco dell’ultima cena di V. Trainini sovrasta l’ingresso della chiesa, in esso troviamo raffigurati: il volto di Don Cinto Agazzi, di Lino Monchieri e di altre persone note.
Il pavimento attuale venne composto nel 1940 dal mosaicista Giulio Papis sempre su disegno di Vittorio Trainini.
Il mosaico al centro del pavimento della navata centrale rappresenta dei cervi che si dissetano ad una fonte (richiamo al salmo 42).