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FRASE PRESA DAL DISCORSO O OMELIA DI PAPA FRANCESCO

Ascoltare, umiliarsi, essere al servizio degli altri: questo è servire, questo è essere cristiano, questo è essere apostolo.

Udienza Generale
15-03-2023

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SANTO DEL MESE DI MARZO

Patrono della Chiesa universale e custode della Santa Famiglia

Sposo della Vergine Maria e padre putativo di Gesù.
Vissuto nel I° Secolo
Ricorrenza: 19 marzo e 1° maggio

Giuseppe, nato dalla stirpe di Davide, è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l’umile via dei sogni. Egli collega Gesù, Re messianico, alla discendenza di Davide.
L’avventura umana di Giuseppe comincia con l’accettazione di prendere con sé Maria sua sposa e di diventare padre putativo del Figlio di Dio e disponibile a compiere il Suo volere. Fece come l’Angelo gli aveva detto.
Giuseppe è uomo giusto e fedele (Mt 1,19), quindi uomo di fede, che Dio ha posto a custode della sua Casa e della Sua famiglia. È stato la figura terrena del Padre celeste.
In silenzio, con premura e amore Giuseppe accolse, custodito e protetto con amore, Maria e Gesù bambino e partecipò così all’opera della redenzione. Fece da padre a Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre.
Giuseppe responsabile della formazione umana di Gesù, nel senso educativo e formativo, ha salvato Gesù bambino dalla persecuzione di Erode, affrontando il disagio della migrazione in Egitto e guidato con prontezza e coraggio la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall’Egitto. Ha salvato il Salvatore.
Patrono dei padri, di falegnami e carpentieri.
Emblema: Gesù bambino, Giglio che allude all’elezione divina e alla castità delle sue nozze.

 

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“Lo spirito sospinse Gesù nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato da Satana”.
La Quaresima ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo Battesimo ed è il cammino di preparazione che ogni Cristiano deve percorrere per celebrare la Pasqua.
Con il Concilio Vaticano II° il tempo di Quaresima inizia il Mercoledì delle Ceneri e termina con l’Ora Nona del Giovedì Santo.
La Passione e Resurrezione del Figlio di Dio è la chiave per interpretare tutta la storia e il vissuto dell’umanità. Siamo tutti invitati a seguire più da vicino Gesù orante, penitente, obbediente al progetto del Padre di salvare il mondo attraverso la sua Pasqua di morte e di risurrezione.
“Convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). La spiritualità della Quaresima è caratterizzata da un più attento e prolungato ascolto della Parola di Dio e dall’invito insistente alla conversione e al ritorno a Dio e diventa il momento per un esame di coscienza approfondito, per riconoscere le nostre colpe e la misericordia di Dio.
Pratiche tipiche della Quaresima sono:
Il digiuno ecclesiastico: anche se limitato al Mercoledì delle ceneri e al Venerdì santo, esprime la partecipazione del corpo nel cammino della conversione.
L’astinenza dalle carni (magro il venerdì): segno di povertà e di una vita più essenziale.
La preghiera più intensa: periodo di più assidua e intensa preghiera, per lasciare sempre più spazio a Dio.
La carità: tempo di più forte impegno di carità verso i fratelli. Non c’è vera conversione a Dio senza sollecitudine verso i fratelli.
La Chiesa insegna che queste opere devono essere compiute nella consapevolezza del loro valore di segno, in vista della conversione.

Digiuno
Il digiuno è il primo comandamento conosciuto dall’umanità, Dio ordinò ad Adamo di non mangiare i frutti di un certo albero (Gn 2,16-17).
Con questo Dio ha voluto porre dei limiti al corpo. Lo scopo non è certo di privare, le persone che digiunano, ma di avviare le loro anime a Dio.
Il digiuno è un dono dello Spirito. Si deve digiunare perché si ama profondamente Dio. Grazie al digiuno l’anima aiuta il corpo. Dio, benedì la fame dicendo: “Benedetti siamo noi che abbiamo fame perché saremo contentati (Lc. 6, 11). Gesù e gli Apostoli: digiunavano fino ad avere molta fame. (Mt 4, 2); (Mc 11, 12), San Paolo (II Cor 11,27); Filip 4,12).
Non c’è Quaresima senza digiuno.

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