Solennità di Cristo Re (visualizza)
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N.S. Gesù Cristo, Re dell’Universo: a lui appartengono la gloria e il potere. Cristo conquista, con il suo amore, ed esprime il suo dominio nell’umiltà del servizio.
Nella Chiesa cattolica, Cristo rappresenta il Re dell’Universo a cui tutti gli uomini e le altre creature sono soggetti.
La festa di Cristo Re è stata istituita da Pio XI nell’anno 1925. Importante è, per noi, ripensare a come fù offerta per la prima volta al mondo la visione di tale regalità. Nel dialogo con Pilato, Gesù afferma la sua regalità: “Io sono Re….. Il mio regno non è di questo mondo, non è di quaggiù”. …. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità”. (Giov. 18.36-37). Pilato esclamò indicando Gesù: “Ecco il vostro Re!”. Inconsciamente dice una grande verità, ha la corona… ma di spine: ha come scettro una canna: gli è rimasto di salire in trono: ci salirà poco dopo, quando sarà innalzato sulla croce. Sopra di lui c’era anche una scritta: “Costui è il re dei Giudei”. Uno dei malfattori appesi alla croce disse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gesù rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”.
La sua regalità di Gesù viene da Dio Padre e non consiste nell’uso della forza nel governare, ma nel dare testimonianza alla verità. (Vangelo). Al «potere» Gesù sostituisce la «verità» e non si serve della verità, ma la testimonia. A causa della forza dirompente della verità, che è la rivelazione dell’amore di Dio, egli fu condotto a morte, ma risuscitò. Noi sappiamo che questa immagine umile e dolorosa non toglie nulla al Potere di Cristo, se solo riflettiamo che si tratta di un Potere d’Amore e di Dono.
Pio XI spiegava parlando del regno di Cristo, “principalmente spirituale e attiene alle cose spirituali” e contrapposto unicamente a quello di Satana. Ed è bello risentire, nella liturgia di questo giorno, che Gesù vuole far parte della sua regalità a tutti i cristiani: a tutti coloro, cioè, che accettano il mistero di una signoria che non teme di diventare “Regale servizio”. Lo chiediamo ad ogni “Padre nostro” con l’invocazione: “Venga il tuo Regno!”. Tale Regno, peraltro, già misteriosamente presente, troverà pieno compimento alla fine dei tempi, alla seconda venuta di Cristo.