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La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2025 si terrà il 4 e 5 ottobre 2025, in concomitanza con il Giubileo dei Migranti, invece dell’abituale ultima domenica di settembre.
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Profilo ufficiale di Sua Santità Papa Leone XIV 

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SANTO DEL MESE DI OTTOBRE

Vescovo e missionario.
Nato a Limone sul Garda (Bs) nel1831. Morto a Karthum (Sudan) nel 1881. Le sue ossa furono disperse.
Ricorrenza: 10 ottobre
Canonizzato da Papa Giovanni Paolo nel 2003.

Daniele nacque da genitori profondamente cristiani. Dopo le elementari fatte privatamente sotto la guida di esperti sacerdoti, all’età di undici anni frequenta come esterno i corsi di ginnasio nel seminario vescovile di Verona, poi entra nell’istituto di don Nicola Mazza, che accoglie giovani di famiglie povere, ma desiderosi di istruirsi. Daniele rivela presto una solida vocazione e nel gennaio 1849, giura davanti al superiore di consacrare la sua vita all’apostolato dell’Africa Centrale.
Il momento è favorevole all’espansione missionaria della Chiesa, una volta esauritasi la bufera bellica. Nel 1800 le terre africane sono percorse da esploratori e accanto a questi vi erano spesso, missionari che volevano portare l’annuncio di Cristo alle popolazioni indigene.
Ordinato sacerdote nel 1854, tre anni dopo sbarca in Africa. Il primo viaggio missionario finisce presto con un fallimento: l’inesperienza, l’ostilità dei mercanti di schiavi costringono Daniele a tornare a Roma.
Daniele no si arrende, progetta un piano di evangelizzazione dell’Africa e fonda diversi istituti maschili e femminili, oggi chiamati Comboniani. Di nuovo in Africa nel 1868, può dare avvio al suo piano. Con i sacerdoti e le suore che l’hanno seguito, si dedica all’educazione della gente di colore e lotta instancabilmente contro la tratta degli schiavi. Scrive numerose opere di animazione missionaria e fonda la rivista Nigrizia che è attiva ancora oggi. Nella città di Khartum in Sudan, Daniele fondò l’Istituto per le Missioni Africane e, nominato vescovo in Africa, si prodigò, nel predicare il Vangelo in quelle regioni e nel prendersi cura della dignità degli esseri umani.
Nel giorno della canonizzazione, Giovanni Paolo II lo definì un “insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero”.
“Precursore, evangelizzatore, profeta, pioniere, gigante missionario, promotore, liberatore, sacerdote e vescovo dal cuore magnanimo che sa perdonare, e specialmente amico dell’Africa, per la quale non esita a sacrificare tutto”. In queste poche righe del cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, c’è un ritratto fedelissimo di san Daniele.
Comboni è stato uno dei più grandi missionari di ogni tempo, al quale l’Africa deve molto. Se il cristianesimo in Africa ha oggi un futuro di speranza, lo si deve alla sua opera.
Emblema: Bastone pastorale