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FRASE PRESA DAL DISCORSO O OMELIA DI PAPA FRANCESCO
Il bene non è solo un fine, ma anche un modo. Il bene ha bisogno di tanta discrezione, di molta gentilezza. Il bene ha bisogno soprattutto di spogliarsi di quella presenza a volte troppo ingombrante che è il nostro io.
24-04-2024
Udienza Generale
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SANTA DEL MESE DI MAGGIO
S. ARCANGELO TADINI, parroco.
Nato a Verolanuova 1846 – morto a Botticino 1912
Ricorrenza: 20 maggio (la diocesi di Brescia lo ricorda il 21 maggio)
Canonizzato da Papa Benedetto XVI il 26 aprile 2009.
Il suo corpo è venerato nella cappella della Casa Madre delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth, a Botticino.
Nato da una famiglia nobile, entrò nel seminario di Brescia nel 1864, dove si trovava già uno dei suoi fratelli. Ordinato sacerdote, nel 1870, il suo primo incarico fu quello di vicario cooperatore della parrocchia di Lodrino (BS) e maestro elementare nella scuola comunale. Successivamente cappellano presso il santuario di S. Maria della Noce a Brescia fino al 1885. Nel 1887 divenne parroco, a Botticino Sera (BS), carica che tenne fino alla morte.
Il Tadini, oratore nato, si manifestò tale fino dai primordi del suo ministero. Nella predicazione faceva piangere perché sapeva commuovere. Soprattutto era il moralista che richiamava il suo popolo a una vita onesta e cristiana.
Per l’insegnamento del catechismo ai fanciulli introdusse una grande novità per allora, le proiezioni luminose. Si mostrò un severissimo tutore della dignità della donna. Fu fondatore dell’oratorio femminile; dettò regole che, se oggi possono sembrare strette, allora educarono tutta la gioventù femminile del paese ad un autentico cristianesimo.
La sua attenzione pastorale è rivolta soprattutto alle povertà del difficile periodo della prima industrializzazione: conobbe le difficoltà fisiche e morali della classe operaia. Coltivando per tutta la sua vita la carità in modo eroico, consumando il suo patrimonio e privandosi di tutto. Con il suo patrimonio personale, costruì una filanda per evitare l’emigrazione delle ragazze del paese inoltre un pensionato per lavoratrici.
Nel 1893 fondò l’associazione di mutuo soccorso operaio, che forniva assistenza ai lavoratori in caso di malattia o di infortunio e si adoperò per i diritti e la dignità dei lavoratori per assicurare l’assistenza alle giovani.
Nel 1900 fondò la Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, la cui missione era quella di lavorare con gli operai per fornire loro istruzione e sostegno morale. Congregazione dedita alla giustizia sociale con i tre voti canonici, vita in comune, abito religioso, ma impegnate come vere e proprie operaie.
Per questa sua intraprendenza il Tadini ottiene calunnie e incomprensioni, anche da parte della Chiesa. In realtà egli precorre i tempi: egli intuisce che la Suora, operaia tra le operaie, può dare una comprensione più positiva del mondo del lavoro, visto non più come luogo avverso alla Chiesa, ma ambiente bisognoso di fermento evangelico.